Dragon

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lunedì 1 gennaio 1979

Capitan Harlock - 18 - Le guerriere ombra


 L'Arcadia ha appena oltrepassato la costellazione delle Pleiadi quando a Maji pare di veder a bordo la figlia; via via molti altri esseri femminili sembrano apparire, ma infine si rivelano essere solamente illusioni-ombra creati da mazoniane. Queste figure illusorie provengono da una base di Mazone situata nelle immediate vicinanze.

Nel frattempo anche delle vere mazoniane riescono ad infiltrarsi a bordo dell'Arcadia, e tra loro risulta esservi anche Midori, la figlia di Maji. Egli la fa fuggire, ma viene a sapere che non è veramente suo padre, in quanto le mazoniane non hanno alcun bisogno di un maschio per riprodursi essendo esseri vegetali.


Capitan Harlock - 17 - Lo scheletro dei falchi spaziali

 

Harlock ha portato Mayu a bordo dell'Arcadia per un breve periodo di vacanza: la bambina fa subito amicizia con Maji, il timoniere, passando sempre più tempo assieme lui. Ed ecco che appena Mayu se ne deve tornare sulla Terra, l'uomo cade in una profonda prostrazione psichica. Maji racconta la triste vicenda della sua vita: si era innamorato e aveva sposato una donna bellissima - che le aveva donato anche una figlia meravigliosa - la quale si rivelò però essere una mazoniana.

Una richiesta di SOS giunge intanto all'Arcadia attraverso un messaggio in bottiglia; nelle vicinanze si trova un'astronave intrappolata all'interno d'un campo elettromagnetico: il capitano della nave in pericolo risulta essere un vecchio amico sia di Harlock che del suo timoniere. L'Arcadia purtroppo non riesce ad arrivare in tempo.


Capitan Harlock - 16 - La canzone del commiato


 Yuki davanti alla tomba dei genitori s'incontra con Kazuya, suo ex fidanzato e stretto collaboratore del padre; il giovane vive ora in quella che era la vecchia abitazione della famiglia di Yuki. Il padre della ragazza era uno scienziato che mirava a costruire un luogo totalmente artificiale in cui poter far vivere parte dell'umanità, esattamente come se si trovassero sulla Terra.

Yuki si propone di stare al suo fianco per aiutarlo a portar a termine le ricerche paterne, ma Kazuya si rivela essere alle dipendenze delle mazoniane: dopo esser stata avvisata del suo tradimento da Met, si trova costretta ad ucciderlo.


Capitan Harlock - 15 - L'aurora boreale

 

Un'aurora boreale di chiara origine artificiale disturba le comunicazioni e i sistemi elettromagnetici dell'Arcadia, al Polo Nord uno strano essere che esegue i comandi di Raflesia riesce a far incastrare l'Arcadia in mezzo ai ghiacci eterni: Kirita cerca di approfittare della situazione ma il suo bombardamento non fa altro che aiutare l'astronave di Harlock a liberarsi.

Infine Met, la giovane "senza volto", utilizzando al meglio i propri poteri paranormali riesce ad annientare il nemico e salvar da morte certa il Capitano.


Capitan Harlock - 14 - La lapide ai piedi della sfinge


 Kirita ha portato la piccola Mayu in Egitto con l'intento esplicito d'attirarvi Harlock, più esattamente nella Valle dei Re: il pirata spaziale scende a Terra e si lancia all'inseguimento attraverso il deserto. Nel frattempo Kirita nel tentativo di salvare Mayu da uno scorpione velenoso ne viene a sua volta punto; la bambina, mentre sta cercando dell'acqua per poter dissetare l'uomo ferito, incontra Harlock stremato e ai limiti delle forze.

Tornati da Kirita lo aiutano somministrandogli un antidoto al veleno; ripresi i sensi il nemico di Harlock racconta della tomba della sorella, la quale si trova esattamente ai piedi della grande Sfinge. Ma all'interno del monumento egizio si trova anche un enorme cannone di origine aliena: con quest'arma portentosa Kirita spara contro l'Arcadia, che riesce a sfuggire solo grazie all'aiuto del computer.


Capitan Harlock - 13 - Il castello stregato nel mare della morte

 

Si fa rotta verso il Mar dei Sargassi - una zona misteriosa al centro dell'Oceano Atlantico - ma appena arrivati un sottomarino della seconda guerra mondiale inizia a far opera di disturbo; sul posto c'è anche parte dell'esercito terrestre ai comandi di Kirita, il quale però fugge a gambe levate non appena scorge quella che appare come una nave da guerra fantasma e pertanto tocca all'Arcadia eliminarla.

Harlock dà poi l'ordine di scendere verso gli abissi oceanici: sul fondo scorgono una specie di hangar al cui interno sono celati aerei e navi da guerra. Proseguendo trovano un castello il cui padrone è un alleato di Raflesia; questi ha il potere di trasportare tutto l'equipaggio di Harlock in un'altra dimensione spaziotemporale: soltanto con l'aiuto del computer di bordo si riesce a sventare la minaccia e distruggere il castello stregato.


Capitan Harlock - 12 - Madre in tua memoria

 

L'Arcadia su Venere continua la ricerca della base militare dell'esercito di Mazone; sulla superficie del pianeta si trovano dei reperti del tutto simili a quelli lasciati sulla Terra dall'antico popolo dei Maya. Harlock, addentrandosi sempre più in perlustrazione, finisce dentro un cratere di tipo vulcanico dove trova la base mazoniana ancora parzialmente in attività seppur deserta.

Raccolti dei vasi dalla fattura antichissima non fa in tempo ad uscir dal vulcano che si scatena un violento terremoto; giunge un'astronave nemica che ingaggia battaglia: stavolta Tadashi riesce a sfuggire all'attacco ipnotico e partecipar attivamente alla difesa dell'Arcadia.


Capitan Harlock - 11 - Laura dagli occhi scintillanti

 

Poco prima d'esser giunti nei pressi di Venere, L'Arcadia incrocia quella che a tutta prima sembra proprio essere una nave nemica abbandonata; dopo esser stata colpita da alcuni meteoriti sta andando lentamente alla deriva. Yattaran in compagnia di Tadashi escono a controllare: all'interno della navicella rintracciano una superstite.

Tornati a bordo Harlock ordina al ragazzo di tenere la mazoniana, che è Laura, sotto strettissima sorveglianza. Tadashi scopre presto a sue spese che la donna aliena ha la capacità di mutar forma apparente; completamente ipnotizzato dai suoi occhi che scintillano egli crede di rivedere la madre perduta. In tal maniera Laura riesce a liberarsi e tornar su Venere.