Dragon

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giovedì 1 gennaio 1981

ZAMBOT 3 - 12 - Un triste compleanno

Il giorno del suo 14esimo compleanno - lo stesso di Butcher - Keiko vola col lo Zambase in direzione di Shinshu, in visita alla famiglia; ma durante il viaggio viene sorpresa dall'attacco di un mostro

ZAMBOT 3 - 11 - Nella tana del nemico

La Bandok è ancora saldamente piantata nel centro cittadino di Tokyo, protetta da una barriera invisibile. Il nonno ed il padre di Kappei decidono una sortita: s'intrufoleranno al suo interno da terra per provare a disattivare la barriera. Apertisi un varco, Mentre lo Zambot distrae gli avversari, i due uomini riescono a portar a termine il compito loro affidato, finendo perfino col ritrovarsi faccia a faccia davanti a Butcher.
Intanto però il MechaBurst porta il proprio attacco al Biar 1, cosicché Zambot deve tornar sui suoi passi e permetter la fuga indisturbata della Bandok. Al termine dello scontro viene deciso che per un po' i tre Biar rimangano separati, ognuno nel luogo di residenza delle rispettive famiglie.

ZAMBOT 3 - 10 - Caccia all'uomo

Una delegazione diplomatica, guidata dal vice primo ministro Nozaki ed altri importanti funzionari governativi, si reca alla base dei Gaizok dopo aver ricevuto un invito ufficiale da parte di Butcher: questi però non ha affatto l'intenzione di aprire trattative per stipulare un accordo di pace, bensì di divertirsi un po' col tiro al bersaglio contro gli umani. Appesi a dei palloncini a grande altezza fuori dalla Bandok, vengono uno dopo l'altro abbattuti a colpi di freccia.
Anche il vice primo ministro viene colpito, ma cade nel fiume e riesce a rifugiarsi provvisoriamente all'interno delle tubature fognarie. Nonna Maie, riconosciuto in Nozaki il suo primo grande amore di gioventù, non esita a partire a bordo d'una navetta-elicottero con l'intenzione di aiutarlo. Mentre lo Zambot affronta l'ennesimo MechaBurst Maie e Nozaki sono recuperati dal Biar 1 e tratti fuori pericolo.

ZAMBOT 3 - 09 - In lotta contro il tempo

Ci sono difficoltà a reperire i mezzi di ricambio per le riparazioni dei moduli Biar; perfino un ex collega di Hisaemon, armatore di navi, si rifiuta categoricamente di dar loro una mano. In mare aperto viene però attaccato da un MechaBurst che spara loro addosso un raggio congelante: lo Zambot accorre a portar soccorso. Il nemico, insolitamente debole e remissivo, viene velocemente distrutto dal robot pilotato da Kappei e cugini.
Ci si accorge però ben presto che il mostro, esplodendo, ha scagliato contro il KingBiar una cinquantina di mini-bombe a tempo arricchite con l'uranio; per impedire una carneficina la base dei Jin si alza in volo col comandante ferito a bordo. Poco dopo questi cerca di fuggire ma rimane bloccato all'esterno ad altissima quota: Kappei prima si slancia fuori per salvargli la vita, poi con lo ZambotAce prova a staccar le mine. Queste, avvolte da un forte campo magnetico, possono venir tolte solamente utilizzando un polo magnetico inverso. Il capitano muore per le ferite riportate, comprendendo solo allora le reali benevole intenzioni dei Jin a difesa del pianeta.

ZAMBOT 3 - 08 - Ritorno a Tokyo

Il nuovo mostro attacca Tokyo, per la precisione la zona dove si trova l'abitazione dei Kamie. Trascinata dalla moglie Sumie, il padre di Uchuta stacca il loro modulo dalla base per dirigersi verso la capitale in difesa della propria casa. Ma quando il robot avversario torna all'assalto ecco che Uchuta - critico ed aspro verso il cieco egoismo dimostrato dai genitori - fa riportare il Biar 2 in posizione per combinarsi con gli altri due componenti e riformare così il KingBiar.
Questa volta per battere l'avversario lo Zambot dovrà ricorrere addirittura ad una bomba a ioni sparata direttamente dal King Biar dentro la bocca del mostro mandato dai Gaizok.

ZAMBOT 3 - 07 - Chi è il nemico

Kappei porta il proprio aiuto a Michi rimasta ferita durante un attacco e la fa condurre di corsa da Keiko alla base per essere curata; purtroppo anche l'amica Aki lo ritiene responsabile dell'invasione della Terra da parte delle armate Gaizok. Nel frattempo però appare anche il MechaBurst che, fin dal primo momento, si dimostra esser un osso davvero molto duro per i moduli Zambot separati.
Shingo, con la sua banda armata di spranghe e fucile, riappare ancora una volta e, fattosi aprire il portellone d'ingresso, comincia a danneggiare seriamente l'interno del King Biar; solamente la pronta e decisa reazione di Hanae riesce a tenerlo a bada. Riusciti per un soffio a sconfiggere l'avversario, anche Kappei e Uchuta tornano alla base, solo per prender atto della distruzione compiuta da Shingo.

ZAMBOT 3 - 06 - Il ritorno di Gengoro

Il padre di Kappei, Gengoro, sta per tornare da un lungo viaggio in mare a bordo della sua flotta da pesca; questa è però attaccata da un Mecha-Burst. Lo Zambot-Ace giunge a portare i primi soccorsi e conduce i superstiti dell'equipaggio al vicino porto di Yaizu. Ma i cittadini, impauriti e stremati, arrivano al punto di prendere in ostaggio lo stesso Gengoro ed intimare ai Jin di andarsene immediatamente dal Giappone.
Kappei è furioso davanti all'ottuso egoismo ed alla cecità degli esseri umani, ma il padre riesce - seppur a fatica - a portar un po' di calma e serenità con le sue sagge parole, rivolte sia al figlio che a Shingo. Al termine dell'ennesima battaglia contro il mostro da combattimento Kappei cede ad un piano disperato davanti al padre.

ZAMBOT 3 - 05 - Un mare colmo di rabbia

I profughi, tra cui anche la famiglia di Shingo, si stanno imbarcando a gran velocità su una nave appena allestita e destinata a dirigersi verso un campo d'accoglienza per le vittime degli attacchi alieni. Ma proprio di fronte all'imbarcazione ecco sopraggiungere un robot nemico e Zambot lo affronta con coraggio e sprezzo del pericolo; purtroppo però rimangono coinvolti anche molti civili e al termine della battaglia le vittime si contano a cumuli.
Anche Michi, la ragazzina fino a poco tempo prima compagna di giochi e d'avventure di Kappei, accusa i Jin d'esser i soli colpevoli del disastro che sta accadendo, mentre Shingo rinnova i suoi propositi di vendetta contro di loro.