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martedì 1 febbraio 2005

One Piece 189 Un'eterna amicizia

Gli Shandia erano scontrosi nei confronti degli uomini di Noland perché aveva fatto tagliare una serie di alberi considerati sacri dagli abitanti di Jaya. Noland costrinse i suoi uomini a lasciare a terra tutto l'oro offerto da Calgara anche se l'aveva fatto per un motivo ben preciso: quegli albero erano non solo già morti, ma continuavano a portare la malattia che aveva afflitto gli Shandia. Quando Calgara lo scoprì, corse verso la spiaggia per chiedergli perdono e Noland promise a Calgara che sarebbe tornato. Noland tornò nel Mare Settentrionale e comunicò di avere trovato una città tutta d'oro. Il re dell'isola, avido d'oro, organizzò quindi una nuova spedizione nella rotta maggiore con lo scopo di arrivare a Shandora. In quel periodo però, la Knock up Stream scagliò una parte di Jaya nel cielo, che nel presente costituisce l'Upper Yard. I rintocchi della campana d'oro furono uditi ovunque nel cielo: iniziò quindi la plurisecolare lotta tra guerrieri Shandia e l'esercito divino per il possesso della terra sacra. Proprio in una di queste lotte, Calgara perse la vita. Noland riuscì a tornare a Jaya, ma non trovò più la città. Fu arrestato per avere detto una menzogna e fu giustiziato. Nel presente, Wiper vuole riprendere possesso di Shandora non solo perché è la terra dei suoi avi, ma anche perché vuole suonare la campana per mantenere la promessa fatta da Calgara: ciò che rende assai determinato Wiper è proprio quella grande ed eterna amicizia tra Calgara e Noland. Ener ad ogni modo, ha portato un violento attacco a Angel Island e si appresta a distruggere tutto. Rufy intanto continua a salire il Giant Jack.

One Piece 188 La guarigione

Noland riesce a convincere Calgara di poter salvare il villaggio con delle speciali sostanze che è riuscito a trovare nella foresta. Calgara quindi dapprima uccide un gigantesco pitone, figlio del pitone ucciso in precedenza da Noland e poi lo salva. I due fermano il sacrificio dell'equipaggio di Noland e di Musse. Grazie alle sue conoscenze, Noland salva il villaggio dalla terribile epidemia. Noland e Calgara diventano grandi amici e lo stesso succede tra gli Shandia e l'equipaggio. Per premiare gli stranieri, la gente del villaggio consente a Calgara di condurre Noland e i suoi uomini a Shandora, la città completamente rivestita d'oro che gli Shandia difendono da secoli. Calgara permette agli uomini di Noland di prendere tutto l'oro e tutti i tesori che vogliono, mentre mostra a Noland la luce di shandora, la campana d'oro che da secoli fa udire il suo rintocco in tutto il tratto di mare circostante Jaya. Improvvisamente però gli Shandia, dopo notti intere passate a festeggiare con gli stranieri, si mostrano scontrosi e schivi.

One Piece 187 La storia di Calgara e Noland





Mentre Rufy e Nami continuano la scalata del Giant Jack comincia il lungo flashback di quattrocento anni fa sulla vera storia di Noland e di Personaggi di One Piece#Calgara#Calgara. Noland aveva la passione di botanica ed esplorava da due anni il tratto di mare in cui si trovava Jaya. Attratti dal suono di una campana, Noland e i suoi uomini attraccarono sull'isola. Gli abitanti di Jaya in quel momento erano colpiti da una violentissima epidemia che uccideva le persone e distruggeva i raccolti. Per fermare l'epidemia, il capovillaggio Pantri, poco prima di morire, suggerì di sacrificare alle divinità la fanciulla Musse. Recatosi all'altare dove stava avvenendo il sacrificio, Noland uccise il pitone gigante che stava per divorare Musse. Calgara infuriato per questa mancanza di rispetto nei confronti delle divinità attaccò Noland. Noland riuscì però a convincere gli indigeni di Jaya a farsi dare una possibilità per salvare il villaggio. Pantri gli concesse un giorno di tempo, quindi Noland iniziò a perlustrare l'isola alla ricerca del Kona, un albero da cui estrarre al corteccia, antidoto della malattia. Improvvisamente però un terremoto colpì Jaya, creando diverse crepe nel terreno. Noland rimase incastrato proprio in una di queste crepe, sotto lo sguardo quasi compiaciuto di Calgara.


One Piece 186 L'inizio della catastrofe

Ener riesce a rimettere in moto l'Arca Maxim senza troppi problemi. Approfittando della sua assenza Usop, grazie al suo rampino, riesce a risalire sulla nave volante e a prendere Sanji. Dopo essere scesi nell'Upper Yard i due ragazzi e Nami si dirigono verso la base del Giant Jack. Rufy, Aisa e Pierre, scalando la gigantesca pianta incontrano Robin e gli altri ancora svenuti. Si scopre che la campana d'oro di Shandora si trova sulla cima del Giant Jack: è qui che Ener si sta dirigendo ed è qui che Rufy ha intenzione di raggiungerlo. Anche Nami Usop e Sanji incontrano Robin Aisa, Pierre e i compagni ancora svenuti. Poco dopo Zoro, Wiper e Gan Forr riprendono conoscenza, mentre Sanji e Chopper continuano a essere tramortiti. Nami decide di seguire con il Waver Rufy per fermarlo e convincerlo a fuggire. Nel frattempo, l'evacuazione di Skypiea prosegue a fatica ed Ener, tramite i cumulonembi inizia il suo distruttivo attacco.

One Piece 185 Un salvataggio in nome dell'amore!

Grazie a Pierre adesso svenuto Aisa è riuscita a sopravvivere. Anche Rufy è vivo, ma deve fare i conti con la sfera che tiene intrappolato il suo braccio. Intanto Sanji e Usop sono riusciti a salire sull'arca e si separano per cercare Nami. La ragazza sta combattendo con il dio e proprio mentre Ener sta per fulminarla, giunge Usop in suo aiuto. In realtà i due possono fare ben poco e decidono quindi di fuggire dall'arca con il Waver. Mentre Nami recupera il veicolo Usop tiene impegnato Ener con il combattimento psicologico. Ener comunque lo colpisce, ma non riesce a finirlo perché Sanji calcia Usop sul Waver controllato da Nami. I due pirati fuggono via mentre Ener colpisce con una potenza scarica Sanji. Non può comunque gioire della sua vittoria, perché Sanji ha manomesso qualche congegno della nave volante.

One Piece 184 La sconfitta di Rubber

Ener si rialza ancora e grazie ai suoi poteri intrappola il braccio di Rufy in una sfera d'oro resa incandescente dall'elettricità. Quest'ultima, lanciata fuoribordo, trascina Rufy con sè. Aisa è in groppa a Pierre, ma Ener li colpisce con una scarica. Ener decide quindi di prelevare la campana d'oro di Shandora prima di distruggere Skypiea e prima di andarsene. A bordo della Going Merry, Sanji e Usop si risvegliano. Pur essendo ancora deboli per i colpi ricevuti da Ener i due decidono di salire sull'arca per salvare Nami. Konis torna a bordo della nave e non trova i due ragazzi. Sull'Arca Maxim, Nami, pur consapevole di non avere alcuna speranza, decide di affrontare Ener.

One Piece 183 Il decollo dell'arca e la comparsa di Despia

I colpi di Rufy hanno effetto su Ener, ma Ener grazie al mantra riesce a evitarli. Inoltre riesce a colpirlo grazie ad un bastone d'oro, che grazie al suo potere può fondere, e quindi modificarne la forma, e trasmettere calore, a cui Rufy non è immune a differenza dell'elettricità. Ener poi decide di mettere in moto l'Arca Maxim: con una scarica di duecento milioni di volt attiva i circuiti dell'imponente imbarcazione che comincia a salire nel cielo sovrastante l'Upper Yard. Tramite il Despair, un circuito particolare dell'arca attivato dal potere di Ener, un fumo nero fuoriesce da una ciminiera. Si tratta in realtà di cumulonembi che si aggregano e formano una coltre di nubi nere che comincia a coprire tutta Skypiea. Attraverso queste nuvole nere Ener è in grado di amplificare il suo potere e di distruggere qualsiasi cosa e ne fornisce una dimostrazione colpendo con un fulmine una parte di Angel Island. Rufy continua a combattere con Ener, cercando di non usare il pensiero per evitare il Mantra. Però riesce solo ad evitare gli attacchi di Ener, grazie al suo istinto. Allora allunga i suoi arti e cerca di colpire una grossa placca d'oro presente sulla nave. Gli arti rimbalzano contro di esso e colpiscono Ener che si trova dietro Rufy. Infatti il suo Mantra non riesce a prevedere il movimento degli arti, poiché casuale.

One Piece 182 Scontro finale!

Konis si dirige verso Angel Island; il suo arrivo nella piazza principale preoccupa tutti i presenti, che temono di essere coinvolti nella sentenza divina. In quel momento Ener si trova con Nami a bordo dell'Arca Maxim e le spiega che è in grado di sentire le voci di tutte le persone dell'isola grazie alla combinazione del Mantra e del suo frutto del diavolo. Konis esorta tutti a raggiungere il Cloud End prima che Ener distrugga l'isola, ma non viene creduta perché blasfema. Per la disperazione Konis rinnega Ener, ma non viene punita. Questa scelta di Ener dimostra agli abitanti di Angel Island che il destino dell'intera isola è ormai segnato, così inizia l'evacuazione immediata. Mckinley se ne incarica, rivelando di essere sempre stato a conoscenza della natura malvagia di Ener e di essersi schierato dalla sua parte solo per cercare di limitare la sua ira. Konis riparte diretta verso l'Upper Yard in modo da aiutare anche i suoi amici pirati a fuggire. Rufy si dirige di corsa verso Ener e raggiunge l'arca. Ener infuriato perché la sua previsione si è rivelata sbagliata, lo attacca tre volte con i suoi fulmini, ma Rufy rimane illeso. Nami comprende che il corpo di gomma di Rufy fa da isolante dall'elettricità dei fulmini e gli permette di colpire Ener nonostante possieda i poteri di un frutto Rogia.