Dragon

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sabato 1 marzo 2008

One Piece 283 - L'importanza dell'amicizia

 Robin ripensa alle azioni che l'hanno portata a Enies Lobby. Appena giunta in città Robin è stata avvicinata da Blueno che si è presentato. Il Governo Mondiale cercava di catturarla da vent'anni perché Robin e Iceburg erano ritenuti le uniche persone ancora in grado di costruire l'arma ancestrale Pluton in grado di distruggere il mondo intero. Per questo il Chiper Pol aveva deciso di ricattarla: avrebbe dovuto fare tutto quello che le fosse stato ordinato e poi seguire gli agenti a Enies Lobby in cambio di lasciare salpare liberamente i suoi compagni da Water Seven. Dopo essere salita a bordo del Puffing Tom che l'avrebbe condotta sull'isola giudiziaria i suoi compagni erano partiti all'inseguimento a bordo del Rocket Man. Dopo essere stata condotta nella torre della giustizia, Robin aveva ripensato alla sua infanzia. Quando aveva solo otto anni la sua isola natale Ohara era stata vittima di un Buster Call. Solo Robin si era salvata e da quel momento aveva vissuto nella clandestinità, senza potersi fidare di nessuno, finché non aveva conosciuto i pirati di Rufy. Ora però i suoi compagni sono pronti a salvarla.

One Piece 282 - Le separazioni che rafforzano


 Sanji ricorda alcuni avvenimenti del suo passato. Naufragò su un isolotto desolato assieme a Zef, che gli aveva salvato la vita. Per questo molti anni dopo, quando i pirati di Creek attaccarono il Baratie, Sanji disse di essere disposto a morire pur di proteggere il ristorante. Rufy sconfisse personalmente Creek e al termine della battaglia Sanji accettò di entrare nella ciurma. Ringraziò tutti quanti per gli anni trascorsi assieme, dopodiché salpò con Rufy. Anche Chopper ripensa alla sua infanzia trascorsa a Drum. Anche Chopper come Robin era solo, finché non conobbe Hillk. Quando Wapol cercò di tornare sul trono, Rufy lo sconfisse e poi chiese a Chopper di entrare nella sua ciurma. Chopper credeva di non potere fare parte di una ciurma di umani. Rufy lo convinse ad accettare e mentre il gruppo stava lasciando l'isola, Kureha realizzò il sogno di Hillk come saluto a Chopper.



One Piece 281 - Le lacrime di Nami


Nami ripensa al suo passato e a come Rufy l'abbia salvata. Nami trascorse la sua infanzia nel villaggio di Coco e vi fece ritorno dopo avere rubato la Going Merry alla ciurma di Rufy. Nami infatti aveva stretto un patto con Arlong, che tiranneggiava sull'arcipelago Konomi affinché liberasse il villaggio se Nami gli avesse consegnato cento milioni di Berry. Quando era prossima a raggiungere la cifra stabilita Arlong mandò Nezumi a sequestrare il denaro in modo che Nami dovesse ricominciare. Gli abitanti del villaggio scatenarono una rivolta e Nami cercò di convincerli a rinunciare, poiché sarebbero stati tutti uccisi, ma senza successo. Rufy e i suoi compagni, giunti sull'arcipelago, decisero di sconfiggere la ciurma di Arlong affinché Nami fosse libera di partire nuovamente con loro. Quando solo Arlong era rimasto in piedi, lo scontro tra i due capitani si spostò nella stanza in cui Nami aveva trascorso interminabili ore a disegnare mappe. Rufy intenzionato a distruggere quella stanza, sconfisse Arlong radendo al suolo l'intero edificio. Per questo Nami è intenzionata a fare qualsiasi cosa per salvare Robin.






One Piece 280 - La ciurma agli albori

Zoro e Usop ripensano alle vicende che li hanno portati a unirsi alla ciurma di Rufy. Zoro si allenava in un dojo ed era già abilissimo, ma Kuina restava sempre più forte di Zoro. Dopo aver catturato molti criminali, finì per essere legato a un palo e tenuto a digiuno per un mese da Hermeppo, finché Rufy non gli si presentò davanti. Rufy decise di recuperare le armi di Zoro e si intrufolò nella base della marina, mentre Kobi iniziò a slegare le corde di Zoro. I marine lo sorpresero e fecero fuoco sui due, ma Rufy intercettò i proiettili. Zoro allora decise di accettare l'offerta di Rufy. I due assieme affrontarono Morgan e i suoi subordinati finché Hermeppo puntò una pistola alla testa di Kobi. Rufy lo sconfisse con un singolo pugno, mentre Zoro sconfisse Morgan mentre stava cercando di colpire Rufy. Un giorno i pirati Kuroneko pianificarono di attaccare il villaggio di Shirop in cui viveva Usop. Rufy e i suoi compagni decisero di aiutare Usop a proteggere i suoi concittadini. Usop, con l'aiuto di Zoro, sconfisse Jango che stava per uccidere Kaya. Dopo avere sventato la minaccia Usop si unì ai suoi nuovi compagni e prese il mare.

One Piece 279 - Un tuffo nel passato

 Rufy ripensa al suo passato. Quando viveva nel villaggio di Foosha, Rufy conobbe Shanks. Gli chiese più volte di essere reclutato tra i suoi uomini, ma ottenne solo rifiuti. Un giorno nel bar in cui si trovavano entrò il gruppo di banditi guidati da Higuma, capo dei masnadieri. Higuma chiese del sakè, ma la ciurma di Shanks l'aveva ormai bevuto tutto. Higuma offese Shanks e se ne andò senza che reagisse; al contrario, Shanks rise di quanto accaduto insieme ai suoi uomini. Rufy si infuriò, criticandoli per non avere avuto il coraggio di reagire; inoltre mangiò il frutto Gom Gom di cui la ciurma si era impossessato durante un viaggio precedente. Alcuni giorni dopo, Rufy incontrò nuovamente i banditi e pretese che si scusassero con i pirati, provocando l'ira di Higuma. Shanks e i suoi compagni si precipitarono a salvarlo e sconfissero tutti i sottoposti di Higuma. Higuma però riuscì a fuggire portando Rufy con sé su una barca, convinto che nessuno avrebbe mai pensato di cercarlo in mare. Dopo avere gettato Rufy in acqua, Higuma fu raggiunto e divorato in un istante da un Re del Mare, un mostro marino che viveva in quelle acque. L'enorme animale cercò di mangiare anche Rufy, ma venne cacciato da Shanks, che però perse un braccio. Pochi giorni dopo la ciurma salpò e Rufy promise a Shanks che sarebbe salpato e avrebbe trovato dei compagni. Shanks affascinato, gli donò il suo cappello di paglia con la promessa che glielo avrebbe restituito appena si sarebbero incontrati di nuovo.

One Piece 278 - Fuga dall'isola di Ohara

 Sauro distrusse alcune navi della marina, ma i suoi ex colleghi aprirono il fuoco con fucili e cannoni. Nello stesso momento gli archeologi di Ohara stavano cercando di salvare più libri possibile, gettandoli nel lago in modo che non bruciassero nell'incendio dell'albero dell'onniscienza. Robin invece raggiunse la nave per l'evacuazione mentre stava salpando, ma Spandine ordinò che non fosse fatta salire a bordo. Sauro cercò di attaccare per vendetta la nave del CP9, ma fu bloccato dal ghiaccio di Kuzan, futuro ammiraglio Aokiji, appena sbarcato. Mentre i due amici discutevano di giustizia, la nave per l'evacuazione fu distrutta da Sakazuki, futuro ammiraglio Akainu, convinto che il rischio che gli archeologi fossero saliti a bordo fosse troppo grande. Sauro cercò di fuggire portando Robin con sé, ma Aokiji immobilizzò una gamba di Sauro costringendolo a lasciare fuggire Robin da sola, poco prima di essere completamente congelato. Robin raggiunse un'altra spiaggia, ma lì trovò Aokiji, che decise di lasciarla fuggire con una barca in onore della sua amicizia con Sauro. Robin raggiunse un'altra isola, ma la notizia della sua salvezza fu resa nota e per questo venne posta una taglia sulla sua testa. Robin cercò di sopravvivere facendosi ospitare da persone che fingevano di essere gentili, ma tutte alla fine cercarono di tradirla chiamando la marina per intascare la taglia, finché conobbe Crocodile, che la fece entrare nella Baroque Works. A Enies Lobby, Robin ha paura che la ciurma di Rufy possa un giorno abbandonarla come hanno fatto tutti prima di loro. Rufy ordina a Usop di bruciare la bandiera del Governo Mondiale, dopodiché pretende che Robin ammetta di desiderare vivere. Rufy allora si prepara ad andare all'attacco.



One Piece 277 - La tragedia di Ohara

 Clover parlò con gli astri di saggezza tramite un lumacofono e spiegò loro la teoria che ritenevano valida gli archeologi: al termine dei cento anni del grande vuoto un antico regno fu sconfitto dai suoi nemici e tutte le informazioni che lo riguardavano furono cancellate. Proprio in previsione di un fatto simile, gli abitanti incisero la loro storia nella loro lingua in pietre indistruttibili, cioè Poignee Griffe, in modo che la loro esistenza non fosse dimenticata. Per questo motivo i nemici del regno, cioè le nazioni che in seguito formarono il Governo Mondiale, vietarono la ricerca e lo studio di quelle pietre. Spandine interruppe il suo discorso e gli sparò, per poi invocare un Buster Call contro l'isola. Il CP9 se ne andò di fretta mentre Clover, ferito ordinò agli archeologi di salvare più libri possibile dall'incendio sviluppatosi all'interno dell'albero dell'onniscienza. Rimaste da sole, Robin e Olvia si riunirono; Sauro le raggiunse e Olvia gli chiese di portare in salvo Robin, mentre Olvia sarebbe rimasta per cercare di salvare i libri. Sauro in realtà era un viceammiraglio che aveva catturato Olvia e i suoi compagni. In seguito era stato scelto insieme ad altri quattro viceammiragli per eseguire il Buster Call di Ohara ma si oppone a Sengoku, perché non capisce perché il lavoro degli archeologi, non sia supportato bensì condannato. Giunto alla spiaggia, Sauro attaccò le navi della Marina.



One Piece 276 - Il ritorno di Olvia

 Sauro terminò di costruire la zattera, ma decise di rimanere qualche altro giorno per non dispiacere Robin. Durante i loro discorsi, Robin spiegò che si è appassionata all'archeologia e che le sarebbe piaciuto viaggiare con Olvia, che faceva lo stesso lavoro. Quando Sauro seppe che Olvia era alla ricerca dei Poignee Griffe, capì che si trovava sull'isola di Ohara. Per questo la allertò che alcune navi della Marina si trovavano al largo dell'isola e che gli archeologi stavano per essere attaccati oltre a dirle che probabilmente Olvia aveva fatto ritorno. Proprio in quel momento Olvia raggiunse l'albero dell'onniscienza e informò gli archeologi del pericolo. Questi ultimi però decisero di non fuggire, ma di rimanere per proteggere i libri della biblioteca il loro bene più prezioso. Dopodiché Olvia prese un fucile e si diresse alla spiaggia; poco dopo alcuni agenti del governo mondiale sbarcarono sull'isola. Iniziarono a perquisire ogni edificio e controllarono tutti i documenti. Olvia affrontò sulla spiaggia Spandine, che comandava il CP9, che ammise di essere lì per trovare le prove della colpevolezza degli archeologi per poi fare di loro un esempio per il mondo intero, facendoli attaccare dalle navi della marina. Mentre gli archeologi furono spostati all'aperto ai civili fu ordinato di dirigersi alle navi per l'evacuazione. Olvia, ferita, fu condotta dagli altri colpevoli.