Dragon

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lunedì 1 maggio 1978

DANGUARD 16 Un volto nel cielo


 

DANGUARD 15 S.O.S. obbiettivo Marte

 


DANGUARD 14 Il giorno che verra'

DANGUARD 13 Via senza paura

 


Un allarme suona alla base Jasdam: la stazione spaziale RX1 sulla Luna viene attaccata e distrutta da un Mega Satan di Doppler. Il decimo pianeta, Prometeo, era stato scoperto circa 10 anni prima ed è un pianeta ricco di risorse naturali. L'emigrazione verso Prometeo è l'obiettivo finale del Progetto Prometeo. A questo scopo il dottor Galax ha costruito due stazioni lunari, RX1 e RX2, con lo scopo di monitorare Prometeo e rimanere in contatto con Jasdam, per questo è fondamentale proteggere la base rimanente.
Nonostante l'addestramento incompleto, il Capitano Dan porta Arin nello spazio, per addestrarlo direttamente sul campo di battaglia. Il Danguard arriva sulla base RX2 e Arin viene guardato con circospezione: qualcuno lo riconosce come il figlio del traditore, il pilota che fece fallire il Primo Progetto Prometeo. Il Capitano e Arin escono subito per l'addestramento e quando rientrano la fiducia verso i due vacilla: uno è il figlio del traditore, l'altro è un uomo mascherato come l'uomo che ha distrutto l'RX1.
Il pilota che ha riconosciuto Arin lo affronta a viso aperto, rinfacciandogli il suo passato e mettendo in dubbio la sua lealtà. Il ragazzo ha un crollo psicologico e Banta, visto l'amico in difficoltà, le suona di santa ragione al tecnico spaziale.
Ma non c'è tempo per riposarsi: la Macchina Saturno ricompare sulla Luna per attaccare la base rimasta e il Danguard deve entrare in azione. Arin, deconcentrato fallisce un primo aggancio e perde il primo round. Vedendo che il pilota è un uomo mascherato il giovane esita: il nemico potrebbe essere suo padre. Le dure parole del capitano Dan non riescono a rinsavire il ragazzo, ormai bloccato e tocca al capitano eliminare il nemico.
Arin è confuso e disperato...

DANGUARD 12 Meraviglioso Danguard!

 

Il Capitano Dan ha ritrovato la memoria e ricorda di essere il capitano Cosmos, padre di Arin. E' il momento delle spiegazioni e il comandante Galax ascolta il racconto del pilota sul Progetto Prometeo. La partenza era stata perfetta ma appena fuori dall'atmosfera i 4 jet vennero investiti da un misterioso raggio di luce e Cosmos perse il controllo del suo corpo, e prima di svenire si accorse di aver involontariamente sparato ai compagni. Quando riprese i sensi Cosmos si risvegliò di fronte a Doppler, autoproclamatosi Cancelliere, con l'ambizione di prendere possesso del Progetto. Poichè si rifiutò di assoggettartsi a Doppler, Cosmos venne soggiogato e trasmormato in uno schiavo grazie alla maschera di ferro, suo ultimo ricordo, prima di essere ricondizionato mentalmente. E questo spiega la perdita di memoria e la sua nuova identità di uomo mascherato.
Viene data ad Arin la notizia che il Capitano Dan è salvo ma, quando si reca felicemente in infermeria, si prende un sonoro schiaffone per aver perso tempo e non essersi addestrato. E' chiaro che il padre non intende rivelare ancora la sua identità al figlio, per non sconvolgergli la vita, e intende continuare a portare la maschera fino a che Arin non sia divenuto un vero pilota spaziale.
Il duro allenamento prosegue e ora più duro di quanto non lo sia stato prima. Il dottor Galax si oppone ai modi barbari di Cosmos ma al padre di Arin preme forzare il figlio, affinchè arrivi al più presto al massimo delle sue capacità.
Improvvisamente ecco arrivare un Megasatan di Doppler. Suona l'allarme alla Base Yasdam e padre e figlio si ritrovano presto uniti sul campo di battaglia...


 
 

DANGUARD 11 Il volto scomparso

Il duro addestramento di Arin continua, affiancato dal Capitano Dan che lo addestra all'impiego del Danguard. Il capitano Galax chiede spiegazioni di un allenamento così duro ma Mister X non intende cedere: è necessaria una attenta preparazione per affrontare il nemico.
Arin, durante la sessione deve affrontare i fantasmi del suo passato, e il capitano gli impartisce un'importante lezione di vita: è necessario andare avanti e lasciarsi tutto alle spalle.
Un Megasatan attacca la base Yasdam ma prima di attaccare arriva una terribile minaccia: se il Capitano Dan non si consegnerà a Doppler, questi ucciderà gli altri uomini mascherati prigionieri.
Mister X decide di intervenire in prima persona ma è una trappola: il mega satan attacca a tradimento e il capitano si dà alla fuga ma la sua navetta viene abbattuta e precipita in mare. Arin, impaziente, entra in azione con il Danguard che spazza via il mostro senza pietà.
Il capitano, arenatosi sull'isola dell'agguato, non demorde e cerca di salvare gli uomini mascherati ma le sagome non erano nient'altro che pupazzi imbottiti di esplosivo e una tremenda esplosione devasta l'isola.
Alla base si piange la perdita del capitano ma l'uomo si ripresenta malconcio ma salvo. Mister X però ha una grossa rivelazione per il capitano Galax: durante l'esplosione l'uomo ha recuperato la memoria e perso la maschera d'acciaio rivelandosi come il Capitano Cosmos, padre di Arin e creduto morto anni addietro nell'incidente del Progetto Prometeo.

 

DANGUARD 10 Il capitano Dan

Doppler invia alla base Jasdam un uomo mascherato che si possa in filtrare nell'installazione. Nel frattempo alla base proseguono gli allenamenti per Arin, unico cadetto rimasto alla base e pertanto candidato a pilotare il Danguard. Il dolore per la perdita di Kauban è ancora molto vivo e la distrazione gioca un brutto scherzo ad Arin che viene duramente ripreso dal Capitano Dan.
L'uomo mascherato, simulando di non essere più controllato da Doppler, riesce a farsi accogliere dalla base Jasdam ma durante la notte cerca di assassinare il dottor Galax. Arin, a causa di un brutto sogno, non riesce a prender sonno e aggirandosi per i corridoi della base si accorge delle intenzioni dell'uomo mascherato che viene così scoperto, prima che possa compiere il suo gesto assassino.
Il nemico viene braccato, ma riesce a fuggire per tornare a bordo del suo Megasatan con cui attacca la base Yasdam. Arin e il Capitano Dan decollano col Danguarde affrontano la nave nemica che dimostra avere un pilota eccezionale.
La battaglia è lunga e combattuta ma gli eroi hanno la meglio e il nemico viene abbattuto. Una volta a terra si affronta una terribile scoperta: l'uomo mascherato era Harry Douglas, un grande pilota e amico del padre di Arin, un vero e proprio idolo dei cieli, tanto amato anche dal giovane Kauban.
Il nemico è stato sconfitto, ma allora perchè il Capitano Dan è così triste?

DANGUARD 09 Amico, addio!

Kauban riceve un regalo di compleanno dal padre, una bellissima tromba, uno strumento che ha imparato a suonare anni addietro e che gli ricorda i felici momenti dell'adolescenza.
Sul più bello scatta l'allarme: un oggetto sconosciuto viene avvistato nel radar e presto si scopre che si tratta di un satellite del tutto identico ad un satellite di Doppler, distrutto a suo tempo dal Capitano Dan. Il dottor Galax pilota l'atterraggio con un raggio traente e Arin si incarica di indagare al suo interno, speranzioso di trovare qualche indizio sul passato di suo padre ma nulla si scopre se non resti di robot.
Al termine della perquisizione scatta di nuovo l'allarme ma stavolta si tratta di un Megasatan e il Capitano Dan, assieme ad Arin, parte col Danguard, mentre Kauban viene lasciato alla base, al fine di sorvegliare il misterioso satellite.
Grazie alla curiosità della scimmietta Taron e della piccola Mioxen si scopre che all'interno del satellite di Doppler vi sono dei robot funzionanti pronti al combattimento. La base viene assediata dagli automi da combattimento e Kauban, grazie al suo jet, riesce a sgominare il nemico e presto il pilota deve intervenire per salvare il Danguard, rimasto prigioniero del Megasatan comandato da Gudon. L'intervento di Kauban si rivela decisivo: il Dangurd si libera ma solo grazie ad un attacco kamikaze del giovane pilota che perde la vita in battaglia. L'ira di Arin è devastante e il megasatan viene distrutto, costringendo l'ufficiale nemico alla fuga.
Il nemico è stato sconfitto ma al caro prezzo della vita di un amico. Arin, in ricordo dell'amico, si prende la tromba del compagno, caro regalo del padre a cui tanto teneva, intonando una triste suonata alla memoria.