Dragon

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venerdì 18 gennaio 2013

DragonBall 05-Una coppia di cattivi


Bulma costringe Olong ad unirsi al gruppo, pensando che la sua capacità di mutar forma potrebbe risultarle molto utile. Intrapresa una via fluviale, dopo un po' la loro imbarcazione termina il carburante, così si vedono costretti ad attraversare a piedi un'ampia zona desertica: qui vive Yamcha (Iamko), un giovane ma pericoloso bandito e il suo gatto mutaforma Pual (Puar) ex compagno di scuola di Olong. Trovatisi l'uno di fronte all'altro Goku e Yamcha iniziano a combattere; ma quando l'aggressore vede Bulma appena risvegliatasi da un sonnellino, essendo un tipo estremamente timido ogni qual volta si trovi davanti ad una ragazza, preso dal panico scappa via a rotta di collo








DragonBall 04-Il rapitore


Il Dragon Radar conduce Goku e Bulma in un villaggio. Qui gli abitanti vivono nel terrore per colpa di un mutaforma di nome Olong (Oscar) il quale ha già rapito molte ragazze del luogo. Una vecchietta del paese possiede la sfera a sei stelle; accetta di consegnarla loro se riusciranno a cacciar via il terribile mostro e portar in salvo le fanciulle. Il mutaforma vuole sposare una di loro, così Goku viene convinto da Bulma a travestirsi da ragazza per trarlo in inganno e poterli così condurre al suo nascondiglio segreto; quando Olong lo scopre - gli vede far pipì in piedi contro un albero - infuriato lo sfida a duello. Ma per proteggere la sua reale identità, quando dopo cinque minuti è ritornato al suo stato originale - ch'è quello d'un innocuo maialino in divisa cinese - fugge dal villaggio abbandonando lo scontro: Goku lo insegue e sconfigge. Col villaggio tornato al sicuro, la vecchia dà loro come ringraziamento la sfera.











Dragon Ball 03 - La tartaruga


Lungo la strada che conduce al mare, Goku e Bulma si imbattono in un bestione gigantesco che vuole mangiarsi la tartaruga, ma esso viene facilmente sconfitto. In riva all'oceano la tartaruga li prega di aspettare e si tuffa, ritornando poco dopo con un vecchietto sulla schiena. L'u
omo è il Genio delle Tartarughe (Maesto Muten) e come ricompensa per aver aiutato la sua amica dona a Goku una nuvoletta volante chiamata "Nuvola speedy": solamente le persone buone e completamente pure di cuore possono salirci sopra.
Bulma, accortasi della sfera a tre stelle che il Genio porta appesa al collo, se la fa regalare. Tornato alla sua isoletta vi ci trova Pilaf con i due scagnozzi, andati alla ricerca della sfera nella Kame House; il vecchio dice loro di averla data via, così i tre se ne vanno.

DragonBall 02-Comincia il viaggio

Con una delle sue capsule trasformanti Hoi-Poi ("capsule Hoplà") Bulma crea una casetta dove trascorrere la notte; Goku, affamato, esce a caccia nel bosco. Vede così, per la prima volta in vita sua, un elicottero: a bordo si trovano Mei e Shu, fedeli servitori di Pilaf, anche loro alla ricerca delle sfere per conto del padrone (bramoso di soddisfare le proprie personali ambizioni di potere). Goku li salva da un branco di lupi inferociti e poi torna indietro con un paio di questi per cucinarseli. La mattina dopo i due incrociano Umigame, un maschio di tartaruga gigante, che sta cercando disperatamente la direzione del mare. Goku si offre volontario per portarvela; dopo essersi preso in spalla l'enorme testuggine inizia a correre a tutta velocità, con Bulma che lo insegue a breve distanza sulla sua moto.

Dragon Ball 01 Goku conosce Bulma

 Son Goku è un bambino orfano molto forzuto e con la coda da scimmia che vive da solo in montagna, Bulma Brief è invece una ragazza alla ricerca di sette mitiche sfere. Gli oggetti di cui Bulma è alla ricerca, noti come "sfere del drago", se riuniti assieme hanno la capacità di evocare il supremo dio drago Shenron il quale può esaudire un desiderio. 
Prima di morire il nonno di Goku ha donato al nipote una di queste sfere, quella dotata di quattro stelle.
Dopo essesi incontrati Bulma, che ne possiede già due, propone a Goku di unirsi a lei nell'avventura: ha difatti intenzione d'utilizzar a proprio vantaggio la forza del ragazzino, ed inoltre prendere in prestito la sua sfera (Sushinchu). Appena partiti Bulma viene rapita da un gigantesco dinosauro volante, ma Goku caccia via il mostro con il suo bastone magico che si allunga ed accorcia a piacimento.




lunedì 31 dicembre 2012

I DRAGHI DEL DRAGOVERDE














giovedì 18 ottobre 2012

Ken il Guerriero - The Movie 1986

Il film (Hokuto no ken) di Toyoo Ashida – Giappone 1986 animazione tradizionale



                                          Parte 1/5



Trama
Dopo una guerra nucleare che ha trasformato la Terra in un immenso deserto senza vita, il mondo è piombato nel caos e nella violenza. I maestri di Hokuto e di Nanto, due potenti scuole di arti marziali, si fronteggiano fra loro. Kenshiro, legittimo successore della scuola di Hokuto, va in cerca dell'amata Julia che è stata rapita da Shin di Nanto; ma deve anche fronteggiare l'ambizione di Raoul, suo fratello adottivo, che intende dominare il mondo con la forza. Realizzato mentre la serie animata furoreggiava sugli schermi giapponesi, questo lungometraggio abbastanza inutile condensa gli eventi della prima parte del manga di Ken il guerriero, concedendosi giusto qualche piccola deviazione dalla storia canonica. Il regista è lo stesso della serie televisiva e anche il character design è identico (anatomie sproporzionate comprese), il che è contemporaneamente una fortuna (i recenti OAV e i nuovi film cinematografici prendono strade diverse e spesso sgradevoli, rendendo irriconoscibili i personaggi) e un limite (non ci si discosta poi molto da un'estetica di livello televisivo). Se la pellicola è vivacizzata dalla consueta dose di violenza grafica (i colpi di Kenshiro e dei suoi avversari fanno esplodere i nemici o li tagliano a pezzi, in sequenze estremamente splatter e gore) e può contare su una solida ambientazione alla "Mad Max", le mancano però il respiro e l'epicità della serie regolare: si percepisce continuamente la sensazione di assistere a un riassunto, con l'evidente compressione di diverse storyline. A parte piccole modifiche relative a personaggi minori (il colossale Heart è qui al servizio di Jagger; i fratelli Cobra vengono affrontati da Raoul), e l'assenza totale di altri (come Toki), i cambiamenti maggiori riguardano le figure femminili: Julia ha nel complesso un ruolo meno importante, mentre più significativo è quello di Lynn, la misteriosa bambina in grado di empatizzare con le persone e di riportare la vita sul pianeta (è l'unica che riesce a far germogliare i semi dei fiori, dimostrando che la terra è ancora fertile). Insolito il finale aperto (Lynn interrompe lo scontro fra Ken e Raoul prima che quest'ultimo possa sferrare il colpo finale; poi Ken vaga nel deserto, e per un attimo ha la visione di un mondo dove la natura è rifiorita, fra boschi e laghi di montagna): forse i produttori avevano in progetto un secondo lungometraggio, poi mai realizzato. Bella la colonna sonora, di Tsuyoshi Ujiki, con due canzoni ("Heart of madness", mentre si svolge lo scontro fra Raoul e Rey, e "Purple eyes", sui titoli di coda) interpretate dal gruppo Kodomo Band.
                                          Parte 2/5

                   
                                          Parte 3/5


                                          Parte 4/5 
 



                                          Parte 5/5



mercoledì 17 ottobre 2012

ken il guerriero la leggenda del vero salvatore

Titolo originale Shin Kyûseishu densetsu Hokuto no Ken-Kenshirô den. Animazione, Giappone 2008.Italia 2011                                        
                         
  
Trama

La storia si svolge nel periodo intercorso fra la sconfitta di Ken a opera di Shin e il primo incontro con Lynn e Bart. Kenshiro viene trovato da una famiglia che vaga nel mondo post-atomico: poco dopo arrivano degli schiavisti che catturano i quattro sfortunati; il loro capo Guruma vorrebbe uccidere Kenshiro, che giudica inutile, ma il giovane Dan (che in realtà è una ragazzina) riesce a convincerli a risparmiarlo; Guruma li fa portare tutti in una città governata dal tiranno Shisuka, un uomo che ha trovato una sorgente d'acqua incontaminata e se ne serve per asservire tutti al suo volere; nella cella che ospita la famiglia e Kenshiro c'è anche un vecchio a cui sono stati tagliati i tendini delle caviglie; ridotto ad una vita apatica, l'uomo comincia a reagire solo quando Kenshiro rivela il proprio nome ai suoi salvatori.

                                          Primo Tempo       
                        

                                          Secondo Tempo
 
                                          Terzo Tempo
Recensione
Rimasto unico erede di Hokuto ma costretto a perdere Julia per sempre, Kenshiro rievoca il suo passato e il momento in cui acquisì la consapevolezza di portare sulle proprie spalle un destino messianico.
Dopo aver dedicato la serie cinematografica sull'immortale mito di Kenshiro e delle sue prodezze ultraterrene al retelling della serie a fumetti originaria, il brand di Ken stupisce con la prima storia completamente originale da anni in qua. L'unica possibile, ovvero un prequel (denominato in originale Zero) che approfondisca il solo terreno inesplorato, quella zona grigia nel passato di Kenshiro collocabile tra la sconfitta con Shin - e conseguente rapimento dell'amata Julia - e il suo ritorno come vendicatore in lotta con i guerrieri di Nanto e della stessa Hokuto. Il guerriero del film di Kobun Shizuno è un Ken inedito, dimesso e quasi remissivo, incerto sui propri poteri, sulla propria natura e sul ruolo che dovrà ricoprire nel grande disegno che il Fato ha in serbo per lui. Il nobile intento di distaccarsi da personaggi e situazioni usurati dalla riproposizione coatta si traduce nella necessità di inventarne nuovi all'altezza degli illustri precedenti. Compito arduo quantunque coraggioso, ma disperatamente fallito: lo schiavista burbero ma di buon cuore, il maestro di Shin e la famiglia che salva Ken da morte certa sono figure inconsistenti e destinate a una mera funzione maieutica nei confronti dell'eroe e del suo percorso di autoconvincimento.
Non va meglio con il classico accostamento dei personaggi a volti noti dell'immaginario cinematografico, che si traduce in un villain scialbo come Siska, palesemente tratteggiato sulle fattezze di Jabba The Hutt. Come se non bastasse, i duelli - la parte più attesa dai fan - sono pochi e non coinvolgono minimamente lo spettatore più avvezzo ai topoi della serie, per nulla aiutato dalla sciatteria dei fondali, che vanifica l'intento di un disegno intento a rievocare il fascino dell'originale.
Resta la sensazione di un mero riempitivo, pensato più per concludere la successione di film previsti sul mito di Ken che per regalare nuove sensazioni. Quasi disarmante constatare la differenza tra il bolso Kenshiro di Shizuno e il pimpante protagonista della prima serie, rievocato dalle immagini statiche successive ai titoli di coda.